Premessa
Mi hanno insegnato che essere sarda significhi appartenere. L’appartenere a un territorio comporta l’acquisizione di informazioni su tutti gli elementi che lo compongono. Un territorio è anche espressione delle specie che ci vivono.
Ho scoperto da poco un tesoro nascosto, è una pianta, è ubiquitaria ed è oggetto di studio da tanti anni: la piantaggine, nome scientifico Plantago.
Una semplice pianta come la piantaggine nasconde tanti segreti. Uno studio recente ha svelato dettagli affascinanti sul profilo bioattivo di questa erba comune e sui fattori che influenzano la produzione delle sue sostanze benefiche.
Un cocktail di salute che cambia con le stagioni.

I ricercatori hanno scoperto che il contenuto di composti fenolici, potenti antiossidanti, nella piantaggine varia a seconda del periodo dell’anno. In particolare, la concentrazione di questi composti aumenta durante la fioritura e diminuisce man mano che la pianta invecchia. Questo significa che il momento in cui raccogliamo la piantaggine può influenzare la quantità di sostanze benefiche che otterremo.
L’ambiente fa la differenza
Non solo il tempo, ma anche il luogo in cui cresce la piantaggine incide sulla sua composizione chimica. Lo studio ha dimostrato che le piante impiegate in cave avviate a rinaturazione, contenevano una quantità di composti fenolici superiore rispetto a quelle coltivate in altre condizioni. Questo suggerisce che lo stress ambientale, come quello causato dalla scarsità di acqua e nutrienti in un terreno povero, può stimolare la pianta a produrre maggiori quantità di sostanze bioattive.
Il verbascoside: un campione di antiossidanti
Tra i numerosi composti identificati nella piantaggine, il verbascoside si è distinto per la sua abbondanza e per le sue note proprietà antiossidanti. Questa sostanza è stata associata a numerosi benefici per la salute, tra cui la protezione dalle malattie cardiovascolari e l’invecchiamento cellulare.
Un futuro promettente
I risultati di questa ricerca confermano le prospettive per l’utilizzo della piantaggine in diversi campi. Grazie alla sua capacità di adattarsi a condizioni ambientali difficili e alla sua ricchezza di composti bioattivi, la piantaggine potrebbe diventare una risorsa preziosa per:
• L’agricoltura: come coltura da foraggio e per la produzione di composti bioattivi da utilizzare in diversi settori, come quello farmaceutico e cosmetico.
• L’ambiente: per la riqualificazione di terreni degradati e la creazione di ecosistemi più sostenibili.
In conclusioneLo studio sulla piantaggine ci ha rivelato un mondo nascosto, ricco di sfumature e potenzialità. Questa umile erba, presente nei nostri prati e ai bordi delle strade, si rivela essere un vero e proprio tesoro, capace di offrirci numerosi benefici per la salute e l’ambiente.
Simonetta Bellu
Per approfondire
Piluzza, G., Sanna, F., Campesi, G. et al. Seasonal variation for leaf bromatological traits and its relationship with phenolic composition in a Mediterranean population of Plantago lanceolata L. under exploitation for multiple uses. Genet Resour Crop Evol 71, 2905–2924 (2024). https://publications.cnr.it/doc/489757
Sanna, F., Piluzza, G., Campesi, G., Molinu, M.G., Re, G.A., Sulas, L. Antioxidant Contents in a Mediterranean Population of Plantago lanceolata L. Exploited for Quarry Reclamation Interventions. Plants (Basel). 2022 Mar 16;11(6):791. Scaricabile a questo link: https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC8950243/
I due articoli discutono i risultati di una ricerca che è stata svolta nell’ambito della collaborazione tra CNR-ISPAAM di Sassari e Buzzi Unicem SpA.