Care lettrici e cari lettori,
arrivano i nostri primi quindici giorni online con questo blog, su cui tanto avevamo discusso e su cui tanto ci eravamo confrontati.
Quello che abbiamo monitorato, i feedback che abbiamo ricevuto, le persone con cui abbiamo interloquito in vari modi ci confermano che abbiamo fatto bene ad affacciarci sul grande universo della rete e portarci il nostro mondo, la nostra città e il suo territorio.
Oggi vogliamo presentare il nostro logo e disegnarne a grandi linee il significato che per noi rappresenta.
Il nostro amico Simone Rovaris, eccellente grafico, seguiva con attenzione le nostre indicazioni, con le quali avremmo voluto cogliere tutte le particolarità, geografiche, storiche e sociali del nostro paese.
Non volevamo perdere niente delle sue ricchezze, dei suoi simboli e di tutte le caratteristiche che connotano in positivo la nostra comunità.
A mano a mano e con grande pazienza, ci spiegava però che un logo non può essere carico di troppi simboli, non può essere un piatto con troppi ingredienti e deve piuttosto incarnare una sintesi e una convergenza possibile tra le molte idee che intende rappresentare.
Abbiamo cominciato a pensare ai nostri più grandi attrattori, ai prodotti tipici, agli squarci di paesaggio.
Ma, se era facile individuare uno dei tanti simboli identitari del nostro paese, era però difficile abbinarlo al progetto che volevamo mettere in campo.
E allora ci è sovvenuto l’antico monumento restaurato non troppi anni fa e che forse, assieme a “Sa prejone ‘e s’orcu”, è quello che risale ai tempi più lontani, a quei nostri progenitori di cui non abbiamo memoria e che pure sono presenti nel nostro DNA.
La tomba dei giganti “Su picante” rappresentava per noi questo, con la sua ampia esedra attorno al punto di passaggio da questo nostro mondo all’aldilà sembrava posto di accoglienza, braccia aperte a tutti i visitatori, luogo in cui tutti hanno il piacere di sostare, di parlare e di ascoltare le voci umane e quelle della natura che ci circonda.
È luogo di rispetto, a volte di silenzio, a volte di invocazione, a volte di giudizio, ma sempre di appartenenza e di unione.
Ed è questo il significato principe che abbiamo voluto riversare in questo nostro logo. Stilizzando in un semicerchio il nostro antico monumento abbiamo voluto evocare l’apertura verso ciò che ancora non conosciamo, verso un futuro che attraversa un passaggio stretto e promette di aprirsi ad altre, grandi ed eterne praterie.

Ci siamo noi, ma ci siete anche voi, care lettrici e cari lettori, in questa antica piazza a incontrarci sereni, a scambiarci saluti e parole, ricordi e progetti e a dare sostanza alla nostra visione di comunità.
Antonio Murru