Insieme per il futuro.
E’ triste prendere atto che la cronaca impietosa di tanti avvenimenti succedutisi nella nostra comunità a intervalli irregolari in tutta la nostra storia e accentuatisi nell’ultimo anno con una recrudescenza particolare in questo inizio 2025 continua a sorprenderci in modo molto negativo.
Lo sdegno crescente di gran parte della popolazione siniscolese ha portato ad una levata di scudi generale, alla necessità di esprimere in modo corale la condanna della violenza in qualsiasi modo e contro chiunque esercitata.
Un movimento cresciuto pian piano ha coinvolto tutti gli strati di una popolazione che venerdì 7 febbraio si ritroverà per le vie del paese a sfilare compatta per dire NO a tutti i soprusi, a tutti gli attentati, a tutti quei rivoli di violenza che crescono e si annidano nei meandri spesso sconosciuti della nostra società.
Certo sono scontate le dure condanne “senza se e senza ma”, il disprezzo espresso a più voci e la solidarietà verso le vittime di questo clima che colpisce in modo inaspettato e irruento questo nostro quieto vivere, che sempre indossiamo come comoda uniforme di appartenenza ad un paese tranquillo e sereno.
Gli atti di puro vandalismo, il danneggiamento di beni pubblici e privati, le aggressioni a persone indifese sono avvenimenti che, prima celati nella banalità di una indifferente assuefazione, finalmente hanno scosso le coscienze e portato ad una unione di intenti che vedrà tutti accomunati in un unico grido di speranza, in una folla che riempirà strade e piazze spesso tragicamente vuote e terra di conquista per pochi malintenzionati.
Si deve e si può pensare che non tutto, dopo la solenne liturgia della indignazione e della partecipazione, finisca per perdersi in una comoda coltre di indifferenza, in un cantuccio di ovattato silenzio che verrà disturbato solo da qualche altro incendio, da qualche altro boato che ci riporterà di nuovo a quella realtà vera in cui vive e si dibatte la nostra comunità.
La partecipazione, questa volta unanime, di tutte le forze politiche, di tutte le istituzioni e di tutte le associazioni, dovrà essere inizio di un percorso comune che non si accontenti di una condanna ma si avvii ad una profonda ricerca dei tanti perché.
Non è purtroppo un compito facile andare a cercare tutte le cause o almeno qualcuna di queste cause che contribuiscono allo sfilacciamento continuo della società, a questa perdita di rispetto verso gli altri, verso tutti i ruoli di riferimento e verso tutte le istituzioni, in questa imbelle rincorsa verso la negatività e la distruzione, verso disvalori antichi e nuovi spacciati come icone di nuove libertà.
Ed è per questo che dobbiamo sentirci tutti coinvolti, gli amministratori nel loro complesso, la chiesa, la scuola, tutte le altre istituzioni educative del territorio ed ogni singolo cittadino per creare una rete di partecipazione e di confronto, alla ricerca di una chiarezza e trasparenza che venga sentita da tutti come dote comune.
Siamo consapevoli che ci sono vari tipi di violenza, ispirati e annidati nei vari comparti della società, dalle trame tante volte sconosciute in percorsi di illegalità, alla disperazione che nasce dall’impossibilità di una vita normale e soddisfacente, dalla mancanza di lavoro e di prospettive fino ai problemi del mondo giovanile, spesso occultati dietro una voglia di perbenismo o di incapacità di andare incontro.
Ascoltiamo le riflessioni dei ragazzi, andiamo incontro alla loro voglia di capire questo nostro mondo e anche spesso alla loro volontà di esprimerlo con riflessioni che noi adulti dovremmo cogliere e farne tesoro, come negli articoli del giornalino “La voce del Pira” che ospitiamo nel nostro blog.
Venerdì porteremo anche noi la nostra fiaccola di solidarietà, consapevoli che sarà un percorso lungo di presa di coscienza in cui dobbiamo essere accompagnati e accompagnatori.
La decisa condanna di questi atti senza nessuna scusante, perché la violenza non può avere scusanti, deve portare tutti noi ad una sincera ed umile riflessione e a chiederci cosa ognuno di noi può fare nell’ambito delle proprie responsabilità, per costruire una società migliore, capace di vero ascolto e di vera accoglienza.
Voci di Siniscola – (Simonetta Bellu, Giovanna Flori, Salvo Marche, Sabina Mele, Antonio Murru, Genni Piras)