Il fuoco dei desideri

I giovani e le scelte di vita.


Come aveva scritto Freud sulle due forze “Eros e Thanatos” che accompagnano la nostra vita ci poniamo la domanda su come possiamo guidare i nostri giovani ad ignorare la forza distruttrice di Thanatos e accendere il “fuoco dei desideri”, il piacere di conoscere, la passione e la curiosità, che sono alimentati da Eros.

In altre parole come possiamo passare da una cultura imperante che valorizza la “motivazione estrinseca” ad un percorso che invece valorizza la “motivazione intrinseca”?
Quando una persona fa qualcosa con una “motivazione estrinseca” lo fa per raggiungere un riconoscimento esterno che può essere l’essere visti come “bravi”, avere un premio o un buon voto.

L’uso inadeguato del riconoscimento esterno come “bravi” o meritevoli di qualche premio rischia di far scivolare verso una dipendenza dai riconoscimenti altrui e contribuire allo sviluppo di un “falso sé”, dove l’obiettivo diventa essere compiacenti per essere approvati, riconosciuti e considerati adeguati.

Così per gli studenti questa tendenza si può trasformare in ormai sempre più diffusi stati ansiosi durante le verifiche scolastiche, per timore di non essere all’altezza nei confronti dei genitori, degli insegnanti e di se stessi.

Questa tendenza alimenta la necessità di un desiderio di compiacenza che rischia di estendersi in sempre più diffuse aree della propria vita.
Quando invece una persona si approccia ad una conoscenza con una “motivazione intrinseca” lo fa per il puro piacere di conoscere, sentendosi esploratore e sperimentatore con un senso di autoefficacia e piacere, entrando in un “esperienza di flusso” dove si perde in quei momenti la dimensione del tempo e dello spazio.

E là dove incontra un ostacolo nel processo di conoscenza questo viene vissuto come una piacevole sfida, con un gratificante coinvolgimento emotivo.
L’obiettivo è la conoscenza in sé e per sé.


Ma per accompagnare i nostri giovani verso la passione della conoscenza dobbiamo noi adulti essere capaci di un approccio al mondo pieno di curiosità, offrendo loro un interessante modello da prendere come riferimento.

È inoltre importante uscire dalla logica della competizione con gli altri della quale la nostra cultura è profondamente impregnata, andando invece verso la valorizzazione della collaborazione, la valorizzazione del “noi gruppo” e verso il sostenersi reciproco affinché, come fiori in primavera, ognuno possa esprimere le sue uniche e irripetibili potenzialità.

Per far questo è importante per noi adulti essere consapevoli di come la relazione e la comunicazione influenzino in modo positivo o negativo il dispiegamento delle potenzialità dei nostri giovani.

Considerato il livello elevato di sofferenza che si sta esprimendo da anni nella comunità di Siniscola, ma che ultimamente si è notevolmente accentuato, lavorare per una motivazione intrinseca verso aspetti positivi e costruttivi penso sia un importante impegno, che assume contemporaneamente la veste della prevenzione e dell’intervento.

Spetta attualmente alla classe politica di Siniscola e alle Istituzioni tutte, trovare il modo per dare voce e significato all’agito della violenza, che sta urlando la disperazione di una sofferenza emotiva profonda, e l’incapacità di trovare altre strade possibili per esprimere un dolore che ha radici profonde nella propria esistenza.
Spetta a tutti noi interrogarci in che modo possiamo contribuire, uscendo dal nostro isolamento, a rendere la nostra comunità migliore di come la stiamo vivendo oggi.

Per chi sta commettendo atti violenti la sfida di trovare altre strade, per tutti noi la sfida di incontrarci, guardarci in faccia e riflettere su concrete soluzioni che possano esistere e trovare spazio nel tempo.


Sabina Mele
Psicologa Psicoterapeuta Ipnotista