La sindrome dell’hikikomori
L’ hikikomori rappresenta un fenomeno sociopsicologico complesso, caratterizzato da un ritiro sociale severo e prolungato, che colpisce principalmente adolescenti e giovani adulti.
Sebbene originariamente osservato in Giappone, la sua diffusione globale ha suscitato un crescente interesse nella comunità scientifica. L’hikikomori si manifesta attraverso un isolamento sociale prolungato, con individui che si ritirano dalla scuola, dal lavoro e dalle interazioni sociali, confinandosi nelle proprie abitazioni per mesi o anni.
Questo comportamento non è attribuibile a disturbi psicotici o altre condizioni mediche, ma piuttosto a una complessa interazione di fattori individuali, familiari e socioculturali.
A livello individuale, l’hikikomori può essere associato a vulnerabilità genetiche, tratti di personalità come l’evitamento sociale e la bassa autostima, e la presenza di disturbi mentali subclinici.
Le dinamiche familiari disfunzionali, come stili genitoriali iperprotettivi o ipercritici, possono contribuire all’isolamento. Inoltre, la pressione sociale, i cambiamenti socioeconomici e l’influenza della tecnologia svolgono un ruolo significativo.
La ricerca neurobiologica sta esplorando le basi neurali dell’hikikomori, evidenziando possibili alterazioni nella connettività cerebrale e disfunzioni del sistema dello stress. Il ritiro sociale prolungato può interferire con lo sviluppo psicosociale, portando a difficoltà nelle relazioni interpersonali e nell’adattamento sociale.
Gli interventi terapeutici richiedono un approccio multidisciplinare, che può includere la terapia cognitivo-comportamentale per affrontare l’ansia sociale e le credenze disfunzionali, la terapia familiare per migliorare le dinamiche familiari, interventi psicosociali per favorire la reintegrazione sociale e la farmacoterapia in caso di comorbilità con disturbi mentali.
La ricerca futura dovrebbe concentrarsi su studi longitudinali per comprendere la traiettoria dello sviluppo dell’hikikomori, studi neurobiologici per identificare i meccanismi neurali coinvolti e interventi preventivi per promuovere la resilienza psicosociale. L’hikikomori rappresenta una sfida complessa per la salute mentale pubblica, che richiede un approccio rigoroso e multidisciplinare.
“Hikikomori” è un romanzo scritto a quattro mani da Ariela Rizzi e Fabrizio Silei, pubblicato da Einaudi Ragazzi nel 2023. La storia è incentrata su Luca, un ragazzo che un giorno decide di chiudersi nella sua stanza, interrompendo ogni contatto con il mondo esterno. La sua vita si svolge interamente online, dove trascorre le giornate navigando in internet e giocando ai videogiochi. Un giorno, sullo schermo del suo computer appare Yukiko, una ragazza giapponese che sembra avere una vita perfetta.
Luca rimane affascinato da lei e decide di partire per il Giappone per incontrarla. Il viaggio di Luca si trasforma in un percorso di crescita e di scoperta di sé stesso. Durante il suo viaggio, Luca incontra personaggi che lo aiutano a comprendere le ragioni del suo isolamento e a trovare la forza per affrontare le sue paure. Il romanzo esplora temi come l’amicizia, l’amore, la solitudine e la ricerca della propria identità.
“Hikikomori” è un libro intenso e coinvolgente, che offre una riflessione profonda sul disagio giovanile e sulla difficoltà di comunicare nel mondo contemporaneo.
Cristina Oggiano