La biblioteca del futuro: un’infrastruttura resiliente per la conoscenza.
La conoscenza si crea anche con la conversazione. Le conversazioni possono aver luogo tra amici e colleghi, “qui ed ora”.
Ma possono anche avvenire nel corso dei secoli, con partecipanti diversi su uno stesso tema, e con la conversazione registrata su migliaia di artefatti, come libri, immagini e file digitali. In molti casi le persone hanno bisogno di processi sofisticati per facilitare la conversazione.
La facilitazione non solo arricchisce le conversazioni di informazioni diverse e dettagliate, ma serve anche come custode della memoria, documentando concordanze e risultati, per poi facilitare le conversazioni future. La biblioteca riveste questo ruolo vitale per le nostre comunità.

La missione della professione del bibliotecario/a
Secondo il famoso bibliotecario Lankes, il compito principale dei bibliotecari non è solo quello di custodire i libri, ma di diventare veri e propri facilitatori della conoscenza. Pensate ai bibliotecari come a guide turistiche in un grande magazzino delle idee: aiutano le persone a trovare ciò di cui hanno bisogno, a fare nuove scoperte e a collegare tra loro diverse informazioni.
La capacità di inserirsi come facilitatore nel flusso informativo, nelle conversazioni che costruiscono il sapere e la conoscenza, non limitandosi ad essere semplicemente un canale, un vettore d’accesso, ma diventando parte “molecolare” di un tutto in continua evoluzione e, soprattutto, in libera e condivisa fruizione.
Il ruolo del bibliotecario non è più così incentrato sul libro, ma è innestato direttamente nella Comunità e agisce a favore di essa per ampliarne le conoscenze.
I frequentatori
La capacità di porsi in prospettiva dei bisogni delle persone che la frequentano è la sfida più grande che possa accettare una biblioteca. La gratuità dell’accesso all’informazione e alla documentazione da parte dell’utente, crescere dei lettori, dei ricercatori, degli studenti e metterli nelle condizioni di attingere a diverse risorse è una missione a cui tutti in questa professione dovrebbero ambire.
La figura del bibliotecario è cambiata, prima era il custode delle collezioni costituite da testi e manoscritti, era rivolto alla loro conservazione e tutela, nel corso del tempo, la figura di custode è cambiata innumerevoli volte, adeguandosi, fase per fase, alle caratteristiche dell’universo bibliografico, alle differenti finalità delle raccolte, alla loro ricchezza tipologica e all’offerta dei servizi agli studiosi e all’insieme dei lettori. Le nuove tecnologie hanno modificato l’organizzazione della biblioteca, e hanno dato origine alla biblioteca digitale.
Di conseguenza, il ruolo del bibliotecario è cambiato molto, sempre meno personalità erudita e sempre più professionista orientato alla valorizzazione delle raccolte tradizionali e digitali e al servizio verso il pubblico.
È un “mestiere di cura” per i diritti, per l’indipendenza, per la crescita. Di conseguenza crescere biblioteche, bibliotecari e utenti che le frequentano implica responsabilità negli amministratori. Come disse Yourcenar “Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito…”.
Perché sono strutture che resistono?
Proprio ora le biblioteche hanno un ruolo per il futuro: diventano “infrastrutture resilienti” della sostenibilità, perché offrono spazi e strumenti per costruire comunità. Ancor di più esse sono istituzioni di mediazione e costruzione della conoscenza in un’era in cui i social media hanno banalizzato l’informazione, riducendola a frammenti semplificati e spesso privi di profondità.
Il ruolo cruciale delle biblioteche è nel costruire una coscienza critica e un futuro più sostenibile e giusto. Le biblioteche alimentano la ragione. Non si tratta solo di risparmiare carta o usare lampadine a basso consumo, ma di un impegno più profondo che tocca ogni aspetto della società, dalle collezioni ai servizi offerti alla comunità. Per loro natura hanno un tipo di economia circolare le risorse di cui dispongono, libri e documenti vengono utilizzati in modo efficiente e sostenibile, da più persone possibili. Il libro è un oggetto trasversale che educa intere generazioni.

La biblioteca come agente di cambiamento!
Le biblioteche offrono la possibilità di approfondire temi ambientali, educano le persone a stili di vita sostenibili, organizzano laboratori gratuiti e sono piccoli spazi di comunità. Basti pensare che in alcune realtà, esistono spazi chiamati “biblioteca degli oggetti”, dove gli utenti possono prendere in prestito una pirofila per fare una torta, o un trapano, oppure ancora a Parigi esiste il “Repair Cafè” ed è il Caffè delle riparazioni, dove è possibile riparare gratuitamente degli oggetti che altrimenti andrebbero buttati.
Questi spazi vengono gestiti da volontari dilettanti e professionisti; offrono importanti momenti di condivisione, e di grande artigianato, se ci pensiamo bene si sta perdendo l’abilità di riparare e di fare attività manuali preferendo il comprare. La prima biblioteca delle cose italiana è nata a Bologna nel 2016. Pensate voi a quante cose possano essere risparmiate dall’inceneritore. E pensate voi a quanti saperi possano essere condivisi.
Il futuro delle biblioteche
Il futuro delle biblioteche è strettamente legato al futuro del nostro pianeta.
Le biblioteche sostenibili saranno quelle che sapranno adattarsi ai cambiamenti e rispondere alle nuove sfide, diventando luoghi sempre più rilevanti e indispensabili per le nostre comunità.
Simonetta Bellu
Per approfondire:
Manifesto Unesco per le biblioteche pubbliche
Le biblioteche nel sistema del benessere: uno sguardo nuovo, Editrice Bibliografica 2022
Biblioteche oggi: rivista bimestrale di informazione ricerca e dibattito, Vol. 40, n. 7 (ott. 2022), p. 12-17
https://economiacircolare.com/biblioteca-degli-rete-delle-oggettoteche-leila-bologna/
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Biblioteca di Siniscola