Le donne e la politica

È una primavera che si annuncia con qualche giorno di anticipo questo 8 marzo che connota la Festa della Donna.
Si tratta in effetti di una giornata per i diritti delle donne, molti già conquistati e molti ancora da raggiungere per una effettiva parità di genere.

Sembra ogni tanto che questa festa mostri un po’ di stanca, forse perché e una ricorrenza che viene da lontano e continua ad assumere sfumature diverse.
Ma proprio per questo è oltremodo necessario continuare a ricordarla, perché la strada da percorrere è ancora molto lunga e trova tanti ostacoli in una mentalità generale ancora troppo declinata al maschile.

Occorre continuare a essere vigili per continuare una strada di conquiste ed evitare pericolosi passi indietro.
Al di là di leggi che prescrivono quote rosa in vari campi assistiamo spesso a una scarsità di rappresentanza in vari consessi molto spesso appannaggio di presenze maschili.

Uno dei campi in cui fatica a prendere piede una effettiva parità è l’attività politica.
Vi sono certo state e vi sono ancora molte donne che svettano anche in questo settore, meritandosi riconoscimento e rispetto.
In generale però sono una minoranza, spesso confinata in ruoli subalterni.
Eppure, per le donne italiane la conquista del voto risalente al marzo del 1946 sembrava aprire una nuova strada che il ventennio fascista aveva oscurato dopo che per necessità, durante la grande guerra, esse avevano guidato famiglie ed aziende.

Anche a Siniscola le prime elezioni comunali videro in Consiglio due donne, Maria Floris e Pasqualina Manca, vessillifere di un riscatto e di una considerazione nuova per la presenza femminile nell’agone politico.
Erano due casalinghe, consce del loro ruolo sociale, regine nelle loro case, con uno sguardo vigile sul ruolo sociale che sentivano di interpretare a nome di tutte le donne. Tutto lasciava prevedere che, anche nella nostra città, fosse iniziata una strada nuova e che le donne avrebbero proseguito quell’impegno sociale sempre più numerose.
Ma non fu così, per quasi vent’anni mancò in Consiglio la presenza femminile per riaffacciarsi a metà degli anni 60 con la democristiana Pasqualina Pau, insegnante elementare.

Le donne iniziarono a diventare una presenza costante in politica locale dalla fine degli anni 70, fino a ottenere per un brevissimo periodo l’incarico di sindaco con Sara Caggiu, combattiva consigliera e sindacalista.

Con l’avvento della elezione diretta del Sindaco, pur avendo una rappresentanza delle donne nelle giunte che si sono susseguite fino ad oggi, non ci sono state donne che hanno occupato la massima carica e, bisogna pur dirlo, non si sono nemmeno presentate come candidate.

Probabilmente uno sguardo femminile potrebbe portare una ventata di novità e uno sguardo diverso per affrontare le problematiche sempre più urgenti di una comunità come la nostra. Per adesso festeggiamo un nuovo 8 marzo con la consapevolezza che bisogna ancora percorrere molta strada, ma che non mancano le donne che questa strada intendono seguire.

Anche quest’anno le mimose continuano a fiorire.

Antonio Murru