Siniscola, storia minima. Parte II

Siniscola ha sempre rappresentato un luogo di attrazione privilegiato per moltissime persone, forse per la dolcezza del clima, per le acque abbondanti delle sue sorgenti e per la innata accoglienza della gente.
Con il passare del tempo i comuni costieri iniziarono ad acquisire una grande importanza, fino alla nascita del turismo ai primi anni ’60, che ha dato un grandissimo impulso anche demografico alla nostra cittadina.

Dopo questo piccolo excursus storico, non ci rimane che trasmettere le nostre più belle cartoline da questa terra antica cui la natura ha regalato delle bellezze incomparabili che qualsiasi visitatore può apprezzare e godere ancora nella sua interezza.

Cominciamo dalla spiaggia di Berchida; al termine di una vallata racchiusa da Sos Montes de Mare, troveremo una spiaggia di sabbia bianchissima che si riflette in un mare di una limpidezza unica e dai colori cangianti: essa è unanimemente riconosciuta tra le spiagge più belle della Sardegna e quindi di conseguenza tra le spiagge più belle del mondo.

Proseguiamo con le scogliere granitiche di Capo Comino dove un vecchio faro e uno più recente fanno da guardia a tutta la costa e offrono un panorama di una bellezza mozzafiato, da dove nelle giornate limpide si può ammirare una grande estensione della costa orientale fino all’isola di Tavolara.
E qui passando davanti all’Isola Rossa troveremo anche delle dune immense dove la sabbia gioca a nascondino con le tamerici e altre espressioni della nostra flora.

Incontreremo poi le vecchie saline e a seguire gli scogli scistosi che con “la spiaggia dei confetti” a ridosso di una rigogliosa pineta ci portano al borgo di Santa Lucia, ancora oggi centro accogliente e ricco di storia con la sua torre e la spiaggia delle barche dove trovavano rifugio le imbarcazioni della colonia di pescatori provenienti dall’isola di Ponza.
Proseguendo troviamo la spiaggia che da Santa Lucia, interrotta a metà dalla foce del Rio Siniscola, porta alla popolosa frazione di La Caletta dove troviamo un porto turistico e banchine dedicate alla flotta di pescherecci più grande di tutta la costa orientale della Sardegna.

Al confine, già nel territorio di Posada, troviamo l’altra torre costiera che con quella di Santa Lucia racchiude questo meraviglioso golfo.

Per completare la nostra visita ci avvieremo verso la nostra città attraversando campi fertili lungo il fiume e vigne sulla piana e sulle colline che cominciano ad apparire ed in mezzo agli orti e ai giardini troveremo le piante e l’agrume endemico della Pompia, che ci regala assaggi di sapori antichi.

E a chiudere questo meraviglioso territorio il massiccio del Monte Albo a cui dedichiamo una nostra poesia nella nostra lingua.

A Montiarvu
Et luchente t’ammiro su manzanu
cando su sole s’iscampiat dae mare
et sos puzones torrant a bolare
a su primu calore ’e su eranu.

Et sos ocros si prenant de isplendore
de roccas chi puntant a su chelu
et in su coro mi si ponet un imbelu
de cuntentu de pache et de amore.

A tie chi sa vida m’accumpannas
zigante dae sos seculos bennìdu
lodas ti presento sas prus mannas


Si cando so tristu et affrizìdu
de su sole torrandemi sa lughe
prus lizera mi rendes custa rughe.

A Monte Albo
E di mattina t’ammiro rilucente
Quando il sole si affaccia dal mare
E gli uccelli ritornano a volare
Col primo tepore della primavera.


E gli occhi si riempion di splendore
Di rocce che puntan verso il cielo
E nel cuore si adagia dolce velo
Di gioia di pace e di amore.


A te che la mia vita accompagni
Arrivato dai secoli gigante
Presento le mie più lodi grandi

Perché se di tristezza sono afflitto
Del sole rimandandomi il calore
Più leggero tu rendi il mio dolore.

Antonio Murru