Cenni storici sul Rosario
La preghiera del Santo Rosario, la cui nascita sembra risalire ai primi secoli del Cristianesimo, ebbe la sua affermazione, nella forma che all’incirca si è tramandata fino ad oggi, intorno all’anno mille.
Si attribuisce a San Domenico (1170 – 1221) la recita meditata del Santo Rosario e la sua diffusione tra il popolo cristiano.
Essenzialmente la sua devozione consiste nella unione della preghiera vocale (Ave, Pater e Gloria) con la preghiera mentale nella meditazione dei misteri della vita di Cristo e della Madonna per innalzarsi progressivamente alla contemplazione divina.
I Domenicani fecero di questa preghiera la loro caratteristica fondamentale mettendola al centro della loro catechesi.
Fu il domenicano Alano de la Roche a fondare a Douai nel 1470 la prima confraternita del Rosario, i cui membri avevano l’obbligo della recita quotidiana di questa preghiera.
Da quel momento le confraternite cominciarono a diffondersi in tutta l’Europa, e le varie indulgenze concesse dai Papi e legate al culto promosso dai Domenicani contribuirono alla espansione e alla convinta devozione in tutto il mondo cristiano al potere spirituale e miracoloso della recita del Santo Rosario.
Il 29 giugno 1569 il Papa Pio V conferma al Maestro dell’Ordine Domenicano l’autorizzazione ad erigere in modo esclusivo, di persona o per delega, le Confraternite del Santo Rosario, statuendo definitivamente quello che era venuto a confermarsi nei secoli precedenti e cioè che le Confraternite venivano riconosciute dalla Santa Sede esclusivamente se fondate dal Gran Maestro dell’Ordine Domenicano o da un suo delegato.
Nella Bolla dello stesso Pontefice “Consueverunt Romani Pontifices” pubblicata il 17 settembre dello stesso anno vi si riporta la definizione classica di questa preghiera. «Il rosario o salterio della beatissima Vergine Maria è un modo piissimo di orazione e di preghiera a Dio; modo facile e alla portata di tutti, che consiste nel lodare la stessa beatissima Vergine, ripetendo il saluto dell’angelo per centocinquanta volte, quanti sono i salmi del salterio di Davide, interponendo a ogni decina la preghiera del Signore, con determinate meditazioni illustranti l’intera vita del Signore nostro Gesù Cristo ».
In questo documento il Pontefice dichiara, per la prima volta, che per lucrare le indulgenze del rosario è indispensabile la meditazione dei misteri, il cui uso ormai si stava diffondendo.
Nel 1572 lo stesso Pontefice istituisce la celebrazione liturgica della Festa della Madonna della Vittoria nella profonda convinzione che la Madonna del Rosario fosse intervenuta “in auxilium cristianorum” nella vittoriosa battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571 contro i Turchi.
Nell’anno successivo Gregorio VIII istituisce la festa solenne della Madonna del Rosario inserendola nel calendario liturgico alla prima domenica di ottobre.
La recita del Rosario divenne una costante nella vita religiosa, incoraggiata e sostenuta dai vari Pontefici, fino ai più recenti e contemporanei, mentre è proseguita instancabilmente l’opera dei Domenicani nella istituzione delle Confraternite in tutti i territori del mondo cristiano.
Cenni storici sulle confraternite
Le confraternite sono, in seno alla Chiesa, la forma associativa più importante per i laici che, pur soggetti al controllo dell’autorità ecclesiastica, hanno al loro interno spazi indipendenti di culto e di organizzazione.
Le Confraternite, di varia e diversa ispirazione, sono presenti ancora oggi in moltissimi paesi della Sardegna e la loro costituzione risale alla fine del secolo XVI dopo il Concilio di Trento e continua fino alla fine del secolo XVIII.
Scopo fondamentale di queste associazioni è la elevazione spirituale di tutti i partecipanti con momenti di preghiere comunitarie necessarie a lucrare le varie indulgenze concesse dalle autorità ecclesiastiche e le loro attività erano normalmente associate alla cura di una cappella o di un oratorio.
Spesso nel passato, le confraternite hanno avuto un ruolo importante nella società, con la possibilità di gestire, a favore di chi ne aveva bisogno, i beni che la Chiesa o la Cappella da loro curata aveva in dote.
La fondazione e la diffusione della confraternite del Rosario sono dovute all’attività dell’Ordine dei Padri Domenicani.
La presenza dei Domenicani in Sardegna è attestata fin dalla metà del secolo XIII con il convento di San Domenico a Cagliari.
La presenza di quest’ordine di predicatori crebbe in Sardegna nei secoli successivi e raggiunse la sua maggiore diffusione nel 1600, quando la Sardegna fu eretta in congregazione indipendente e separata dalla Provincia di Aragona.
I Domenicani introdussero massicciamente in Sardegna il culto mariano e ad esso legarono spesso l’istituzione delle varie confraternite.
La più antica fu istituita a Sassari agli inizi del 1500, cominciarono a diffondersi massicciamente fin dalla fine del secolo per continuare per tutto il secolo XVII.
Nei paesi della nostra diocesi cominciarono a formarsi alla fine del secolo a Galtellì e proseguire poi agli inizi del secolo successivo a Dorgali, Fonni e poi a Siniscola, Posada e Nuoro.
La confraternita di Siniscola fu istituita in data 10 giugno 1651 e da allora è rimasta in attività fino ad oggi, risultando una delle più longeve di tutta la Sardegna.
Antonio Murru